Il Centro Cardiologico Monzino di Milano è il primo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in Italia a esclusiva vocazione cardiovascolare, con circa 220 posti letto. La struttura è molto articolata e include 5 aree cliniche e 27 tra unità operative e servizi,
con 580 operatori tra medico-sanitari e ricercatori. Il Monzino effettua ogni anno circa 60.000 visite specialistiche e consulti e circa 9.000 ricoveri e è sede dell’unico pronto soccorso cardiologico in Italia, con circa 12.000 accessi all’anno.
Problema:
Il grande e costante afflusso di pubblico presso la struttura ha reso necessario negli anni un sistema efficiente e affidabile in grado di rispondere alle necessità del personale e degli ospiti della struttura in termini di comunicazione e di servizio.
Soluzione:
Per rispondere a tutte le esigenze del cliente si è scelto di utilizzare la chiamata infermiera Ascom, la quale permette di trasmettere un segnale di allarme ai terminali IP-DECT in dotazione al personale sanitario. La chiamata infermiera è composta da: moduli a muro, chiamata da letto con pulsante, tiranti posizionati nei bagni e un servizio avanzato per rispondere alla fonia per reindirizzare la chiamata di emergenza.
Come funziona la chiamata infermiera Ascom
Il segnale di chiamata infermiera viene trasmesso su dispositivi Ascom d62 e Ascom d43 che permettono al personale sanitario di visualizzare sul display a tecnologia IPDECT la provenienza esatta dell’allarme. Inoltre, lavorando su moduli wifi, i dispositivi in dotazione al personale hanno una ricezione perfetta e permettono al personale di intervenire in modo tempestivo, migliorando quindi il servizio offerto dalla struttura verso i pazienti.
La distribuzione dei moduli per la chiamata infermiera è capillare e consente ai pazienti di essere sempre in contatto con il personale, comunicando vocalmente con loro. Ad esempio, grazie ai moduli speach/unità fonia Telecare all’interno delle stanze i pazienti in difficoltà, azionando il tirante da bagno, attivano una chiamata verso i dispositivi portatili IP-DECT. La chiamata così può essere gestita dal personale per un pronto intervento. Unitamente a quest’azione, l’allarme viene trasmesso alla lampada, che segnala agli operatori in corridoio in colore rosso la chiamata, in colore giallo la richiesta di assistenza medica da parte del personale sanitario e verde quando la chiamata è stata accettata, il personale è sul posto ed è in fase di gestione.
La funzionalità uomo a terra per il personale di laboratorio
L’intera gestione del sistema di chiamata infermiera è in IP e questo rappresenta un notevole vantaggio rispetto agli impianti tradizionali o più vecchi. Il sistema potrà in futuro essere implementato grazie all’interconnessione e alimentazione dei moduli a parete e delle lampade con cavi di rete POE per una trasmissione degli allarmi e un’alimentazione.
Tutti i sistemi sono gestiti da due moduli UCM; il primo provvede a gestire gli allarmi sui cordless dei responsabili di corridoio nell’area sanitaria mentre l’altro modulo gestisce la funzionalità “uomo a terra” del personale di laboratorio – dotato di 5 cordless IP-DECT – che lavora isolato dai restanti dipendenti anche in orari notturni.
La scelta del Monzino di dotarsi di due apparati UCM è stata lungimirante: separando la gestione degli allarmi (1 modulo per chiamata infermiera e 1 modulo per allarme uomo a terra) non si ha il rischio di sovraccaricare il sistema, permettendo così la massima efficienza di trasmissione degli allarmi, diminuendo sensibilmente il rischio di errori nella trasmissione. L’attenzione del Monzino è quindi rivolta non solo ai suoi pazienti, ma anche ai dipendenti della struttura, garantendo loro la massima sicurezza possibile sul posto di lavoro.
La sinergia tra apparati eccellenti come quelli a marchio Ascom e l’esperienza di Irbema nel mondo della sanità hanno permesso di dotare il “Monzino” di dispositivi di facile utilizzo, in grado di operare 24/7 e resistenti nel tempo. Nonostante, infatti, i dispositivi
e le apparecchiature fornite abbiamo più di 15 anni, il sistema è ancora perfettamente funzionante e nel corso del tempo ha richiesto solo ordinari e mirati interventi di manutenzione operati dal personale tecnico di Irbema.