Grazie al Decreto Rilancio (DL 34/2020) il governo ha istituito un “credito di imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro”. Le proposte del governo per riaprire le aziende in sicurezza sono di molteplici entità e variano da regione a regione.
Ad esempio il 26 Maggio 2020 nella regione Lombardia è stato presentato il Bando “Safe-Working – Io Riapro Sicuro” che concede alle micro e piccole imprese che sono state oggetto di chiusura obbligatoria a causa dell’emergenza COVID-19 o che hanno introdotto forme di smartworking per tutti i dipendenti (pur rientrando tra le attività consentite) importanti contributi a fondo perduto per la messa in sicurezza delle attività.
Le spese ammissibile per chi aderisce il bando sono:
– macchinari e attrezzature per la sanificazione e disinfezione degli ambienti aziendali
– apparecchi di purificazione dell’aria
– interventi strutturali per il distanziamento sociale all’interno dei locali
– strutture temporanee e arredi finalizzati al distanziamento sociale all’interno e all’esterno dei locali d’esercizio (parafiato, separe’, dehors)
– strumenti e attrezzature di igienizzazione per i clienti
– dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, occhiali)
– spese di formazione sulla sicurezza sanitaria, etc…
Il contributo è a fondo perduto fino al 60% per le piccole imprese e fino al 70% per le micro imprese a fronte di un investimento minimo di 2.000 € (il contributo massimo è 25.000€).
Vediamo adesso gli articoli all’interno del decreto rilancio che possono interessare le aziende italiane.
Per gli investimenti legati alla riapertura in sicurezza della fase due il credito è pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per un massimo ad 80.000 € (art.120); la platea dei beneficiari è molto ampia e applicata all’acquisto di “apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori compresi i relativi costi di installazione” (art.95 lettera a) oltre che a “sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi nei luoghi di lavoro utili a rilevare gli indicatori di un possibile stato di contagio” (art.95 lettera d).
Nel decreto legge sono quindi incluse diverse strumentazioni come ad esempio i termoscanner ma anche i sistemi di conteggio delle persone, i sistemi di distanziamento sociale P2P. Nel decreto viene specificato un contributo sia per i prodotti che per i servizi (lavoro di installazione dei sistemi) necessari all’adeguamento dei luoghi di lavoro.
In sintesi a disposizione delle aziende ci sarà:
– un credito d’imposta pari al 60% compensato direttamente in F24 (uguale ad un immediato utilizzo mensile del credito)
– esenzione IVA per fornitura o installazione di questi prodotti.